“Le nuove Zes estese a tutto il Mezzogiorno rappresentano un cambio di visione che non possiamo condividere: allargare il raggio d’azione delle Zone Economiche Speciali a tutti i territori del Sud rischia di indebolire le potenzialità di crescita economica del Meridione” ha dichiarato Pasquale Russo, nominato a giugno 2023 Presidente di Conftrasporto-Confcommercio.
“Aver scisso le ZES dal sistema dell’accessibilità garantito dai porti e dagli interporti significa mortificare le possibilità di crescita – spiega Russo – La nuova ZES Unica è molto diversa dalle attuali Zone Economiche Speciali che, sulla falsariga delle migliori pratiche internazionali, sono incardinate nei porti per poter cogliere anche i benefici da questi generati in termini di accessibilità, che è un prerequisito essenziale per lo sviluppo e la crescita economica”.
“Per quanto possa essere positivo estendere la platea dei beneficiari degli interventi di sostegno, affinché ciò non si traduca in una drastica riduzione dell’intensità degli incentivi, che ne comprometterebbe l’efficacia, è necessario che anche gli stanziamenti economici siano estesi proporzionalmente all’allargamento del campo di intervento” “Sul fronte dei benefici indotti dalla sburocratizzazione, l’auspicio è che la nuova struttura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sia in grado di garantire la stessa efficienza ed efficacia che il sistema dei Commissari straordinari aveva raggiunto nelle ZES più virtuose come quella campana”, conclude Pasquale Russo.
Le ZES, Zone Economiche Speciali, istituite nel 2017 dal Governo Gentiloni per promuovere lo sviluppo economico di alcuni territori. In Italia sono otto e tutte al Sud, ciascuna presieduta da un commissario straordinario che garantisce procedure amministrative semplificate per favorire l’attività imprenditoriale e che risponde direttamente al Ministero per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.