Assomarinas e Venezia Certosa Marina, nel corso della conferenza mondiale dei porti turistici che si è svolta a Vilamoura, in Portogallo, hanno ottenuto da Icomia, l’organizzazione mondiale delle industrie nautiche con sede a Londra, l’assegnazione definitiva a Venezia della prossima conferenza mondiale del 2025. Sarà così per la seconda volta dal 1996 una città italiana ad ospitare questo evento di rilevanza globale.
“E’ motivo per noi di estrema soddisfazione – dichiara il Presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio – che sia stata scelta Venezia con nel suo cuore l’Isola della Certosa come sede della conferenza. L’isola della Certosa è l’Isola parco che sta attuando un processo di riqualificazione ambientale e culturale soprattutto grazie alla propria offerta nautica con la presenza di una marina dai servizi sempre più completi, rivolti anche al mondo dei superyacht”.
L’unicità di Venezia Certosa Marina
VdV (Vento di Venezia) è una società nata nel 2003 con l’obiettivo di progettare, realizzare e gestire strutture e servizi per la nautica da diporto nella laguna di Venezia, nonché utilizzare le attività economiche del comparto della nautica per la riqualificazione fisica e socio-economica del territorio veneziano. Nel 2004 VdV ha insediato presso l’isola della Certosa un centro servizi polifunzionale per la nautica con l’obiettivo di rivitalizzare l’isola abbandonata e renderla fruibile, grazie all’insediamento di attività economiche e servizi per residenti e turisti.
Oggi ‘Venezia Certosa Marina’ comprende un porticciolo turistico attrezzato per imbarcazioni a vela e motore, un cantiere di costruzione di barche tradizionali veneziane e manutenzione di natanti ed imbarcazioni in genere, strutture di assistenza tecnica per imbarcazioni da diporto, attività di formazione e promozione degli sport d’acqua, una scuola nautica ed una struttura alberghiera con bar e ristorante. Il progetto mira alla riqualificazione di una porzione di territorio degradata e dismessa da oltre cinquant’anni, quale paradigma del paesaggio lagunare, favorendo le potenzialità inespresse della Venezia insulare e della laguna in genere. L’obiettivo è quello di recuperare l’utilizzo di una parte di territorio abbandonato sviluppando attività economiche legate alla nautica, alla cantieristica e all’accoglienza, in armonia con il contesto ambientale