Sulla costa occidentale del Mar Nero, il porto bulgaro di Burgas, il più grande del Paese, investirà nello sviluppo di corridoi di trasporto regionali e multimodali con lo stanziamento di 3,27 milioni di euro negli appalti pubblici relativi alla riparazione e alla ristrutturazione dell’attracco 11 del porto di Burgas Est 1, con l’obiettivo, nonostante i droni e i missili russi che continuano incessanti, di incrementare il commercio attraverso il Mar Nero. Istituito in seguito al decreto di costruzione, firmato dal principe Ferdinando I il 20 dicembre 1894, fu inaugurato il 18 maggio 1903. Pochi anni prima, nel 1899, era stata accesa la prima luce portuale bulgara, la Luce di Burgas.
I porti di Odesa, Chornomorsk e Pivdennyi restano attivi, ma la situazione resta fragile e imprevedibile, come riportato da PortEurope.com
Nel Mar Nero orientale, il governo georgiano intende puntare sul progetto del porto in acque profonde di Anaklia, grazie a nuovi partner, ancora in fase di ricerca, per la finanza e l’edilizia, pur mantenendo una partecipazione del 51% nell’azienda e investendo essa stessa solo 900.000 dollari nel 2024.