Confitarma, Mattioli e il senso di appartenenza nella lettera di congedo. Il timone ad interim a Mariella Amoretti


Non un addio definitivo. Finisce con una lettera costruttiva e sincera il doppio mandato di Mario Mattioli alla Presidenza di Confitarma, che si congeda il 31 ottobre lasciando il timone ad interim “alla Vice Presidente Mariella Amoretti che, dal 1° novembre, avrà l’incarico di accompagnare Confitarma in attesa del completamento delle nuove consultazioni, della votazione del Consiglio su un candidato designato alla Presidenza e della votazione Assembleare di nomina, come previsto dal nostro Statuto”.

Mattioli resterà Past President e mette nero su bianco “alcune considerazioni, maturate in questi sei anni di mia Presidenza. Il percorso di questi ultimi anni ha incontrato alcune criticità. La scissione nel 2018 e la nascita di Assarmatori ha originato una duplice voce per le richieste del nostro settore, spesso distonica perché per giustificare il dualismo bisogna anche rimarcare le diversità, e questo non ha aiutato con la Politica e le Istituzioni abituate da sempre ad avere un’unica voce. Abbiamo imparato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che uno più uno in questo caso non fa due, ma quasi zero!”.

Lo sguardo è proiettato alla geopolitica globale in continua mutazione. “Il conflitto russo-ucraino e la tensione in Medio Oriente oggi, con le loro tante vittime, ci fanno vivere situazioni che, ancora una volta, mai avremo immaginato di affrontare. Con una ripercussione importante sulla sicurezza dei mari che le nostre navi solcano e una restrizione commerciale che impatta su quella libertà dei traffici, da sempre volano di sviluppo dell’economia mondiale”.

“I grandi dossier sui tavoli internazionali, dalla decarbonizzazione alla digitalizzazione, senza dimenticare, in Italia, le riforme, la semplificazione sono sfide epocali, rivoluzionarie ma necessarie. Per alcune non è ancora chiaro il percorso e, soprattutto, quando sarà fruibile la tecnologia per imprementarle ma l’unica certezza che abbiamo è che sono già iniziate e noi ne dobbiamo essere protagonisti”.

“Porterò sempre con me la grande esperienza maturata e l’orgoglio di appartenenza, forte prima e oggi ancora di più, verso Confitarma nonché l’auspicio che in questa associazione si discuta, si dibatta, eventualmente anche con toni un po’ accesi, perché questo è segno di dinamismo, di vivacità. (…..) Mi auguro che in Confitarma il pluralismo e il dibattito – anche acceso ma franco, costruttivo e vivace che abbia come obiettivo l’unità dell’associazione – sia sempre una costante”.


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