ALIS in audizione alla Commissione Trasporti della Camera. “Preoccupazione per gli eccessivi oneri sul trasporto marittimo dettati da normative europee”


“Ringraziamo ancora una volta il Presidente Deidda e tutta la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati per porre l’accento su tematiche di massimo interesse per il settore, come nel caso di questo ciclo di Audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive della mobilità verso il 2030, che ci permettono di evidenziare alcuni aspetti molto importanti legati allo sviluppo e alla competitività non solo del comparto che rappresentiamo, ma di tutto il Paese” ha dichiarato il Vicepresidente e Direttore Generale di ALIS ,Marcello Di Caterina, nel corso dell’Audizione promossa dalla IX Commissione della Camera dei Deputati.

“Come abbiamo sempre dichiarato, ALIS è pienamente favorevole agli obiettivi di sostenibilità fissati dal Green Deal europeo e con i nostri Soci ci impegniamo per una mobilità ed un trasporto sempre più efficienti al fine di generare benefici volti a raggiungere una vera sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In quest’ottica riteniamo opportuna l’implementazione dei collegamenti intermodali e, in particolare, lo sviluppo dei servizi di Autostrade del Mare e di cabotaggio insulare, essenziali anche ai fini di garantire la continuità territoriale con le grandi isole. Ragionando sulle prospettive di mobilità al 2030, secondo ALIS è utile e funzionale al sistema Paese intraprendere azioni ed investimenti volti a conseguire i traguardi di sostenibilità ma, al tempo stesso, consideriamo dannoso procedere con ulteriori oneri economici destinati agli operatori del trasporto e in particolare alle compagnie armatoriali. Dopo l’entrata in vigore ad inizio 2024 del sistema EU-ETS applicato al solo trasporto marittimo, che sta provocando effetti sulla concorrenza modale dal momento che non viene applicata anche alle altre modalità di trasporto e che sta comportando un incremento dei costi di trasporto da e per i porti dell’UE, esprimiamo ora preoccupazione nei confronti della revisione della direttiva ETD sulla tassazione dell’energia e, nello specifico, della proposta di eliminazione dell’esenzione fiscale sui carburanti proprio per il trasporto marittimo”.

“Questo settore – ha aggiunto Marcello Di Caterina – è strategico sia per le merci che per i passeggeri così come per garantire la continuità territoriale, ed è già oggi fortemente penalizzato dalla normativa ETS che, oltre ad apparire eccessivamente rigida con le imprese e quindi con i consumatori finali, risulta anacronistica rispetto al contesto attuale, caratterizzato da crisi geopolitiche globali tuttora in atto, come quella del Mar Rosso che sta compromettendo notevolmente i flussi commerciali mondiali. Considerando poi che l’ETS rischia di causare un vero e proprio back shift modale verso il trasporto stradale, con un paradossale aumento delle emissioni inquinanti, e che il pacchetto Fit for 55 sta incidendo attualmente solo sul 7,5% delle emissioni mondiali, continuiamo a ritenere che sarebbero opportune politiche globali volte a raggiungere la decarbonizzazione totale e che sono assolutamente da evitare ulteriori tassazioni o oneri economici, come appunto nel caso dell’eliminazione delle esenzioni e riduzioni fiscali sui carburanti per il trasporto marittimo, perché ricordiamo che il raggiungimento dei target di sostenibilità non passa per la riduzione di sistemi incentivanti per le imprese”.


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