Porto Marghera, via ai lavori del primo stralcio del terminal container Montesyndial


I lavori di realizzazione del primo stralcio per un valore complessivo di 189 milioni sono stati affidati alla cordata d’imprese composta da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime Spa

Termineranno nel 2026 i lavori del nuovo terminal container Montesyndial a Porto Marghera, che sorgerà su un’area da 90 ettari e consentirà fino a 1 milione di teu di traffico annuo, ufficializzato il 4 luglio nella cerimonia di inaugurazione dei lavori alla presenza di Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le aziende hanno avviato l’opera di infrastrutturazione di una superficie di circa 8,5 ettari comprendente: la realizzazione della banchina e di una fascia di piazzale retrostante larga 50 metri, l’arretramento di 35 metri dell’attuale sponda del canale per ottenere una larghezza finale dello stesso pari a 190 metri, gli escavi del tratto di Canale Industriale Ovest antistante il terminal fino alla quota di -12 metri prevista dal Piano Regolatore Portuale e dal progetto. Il primo stralcio dei lavori sarà completato nel 2026.

La consegna delle aree per l’esecuzione del primo stralcio dei lavori, dal valore complessivo di 189 milioni di euro, è avvenuta lo scorso marzo da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale alla cordata d’imprese – composta da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime Spa, in qualità di mandataria con una quota pari al 41,56%, Trevi Spa con il 22,02%, C.G.X. Costruzioni Generali Xodo Srl con il 21,92% e Zeta srl con il 14,50% – che si è aggiudicata l’appalto del primo stralcio.

I dettagli del progetto – Nato come componente onshore di un progetto più vasto che prevedeva anche un terminal offshore, il terminal container di Montesyndial è ora un progetto completamente autonomo e affidato alla gestione commissariale. L’area industriale dismessa ha una superficie totale di 90 ettari con un fronte di banchina continuo di circa 1600 metri che potrà ospitare navi di classe Panamax, consentendo un traffico annuo fino a 1 milione di teu. Il progetto – che ha seguito un lungo iter procedurale e autorizzativo al termine del quale sono state conseguite tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui i pareri di Valutazione dell’Impatto Ambientale e relativa verifica di ottemperanza – è suddiviso in tre stralci. Oltre al primo stralcio, si prevede di realizzare un secondo stralcio caratterizzato da una piattaforma intermodale dotata di doppio fascio ferroviario che collegherà l’infrastruttura alla rete ferroviaria nazionale e un terzo stralcio comprendente zone di stoccaggio dei container, viabilità e impiantistica di servizio. Il quadro economico complessivo, rivalutato in base all’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica e ai prezziari attuali, ammonta a 428 milioni di euro, attualmente finanziati in misura parziale.

“L’avvio dei lavori per il nuovo terminal – ha dichiarato Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – rappresenta un passo significativo verso la riqualificazione e lo sviluppo economico del territorio, con nuove opportunità di lavoro e crescita sostenibile. Il cantiere Montesyndial si impegna a rispettare i più alti standard di sicurezza e sostenibilità ambientale, contribuendo così alla protezione del prezioso ecosistema lagunare. La sua realizzazione favorirà anche la collaborazione tra istituzioni e comunità, consolidando Venezia come polo di innovazione e progresso per guardare con entusiasmo al futuro”.

“Grazie al supporto delle istituzioni qui presenti e alle imprese che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese – dichiara Fulvio Lino Di Blasio, Commissario Montesyndial e presidente AdSPMAS – diamo ufficialmente avvio alla realizzazione di una delle opere infrastrutturali più importanti e attese per la portualità veneta e per il tessuto produttivo di tutto il Nordest. Abbiamo creduto fermamente nel progetto del nuovo terminal di Montesyndial per il quale l’Autorità e la struttura commissariale hanno impegnato più risorse che per qualsiasi altra infrastruttura realizzata finora nei porti lagunari. Siamo sicuri che questa grande area industriale dismessa, bonificata e infrastrutturata, tornerà a creare valore e occupazione. Qui sorgerà un hub intermodale, perfettamente integrato con i corridoi ferroviari europei, capace di gestire fino a 1 milione di teu, moltiplicando gli attuali traffici di contenitori, settore ad alto valore aggiunto, e contribuendo a rilanciare i nostri porti attraendo investimenti da parte degli operatori, sia tra quelli storicamente insediati a Venezia sia tra nuovi soggetti internazionali”.

“In qualità di imprese esecutrici del progetto – afferma Claudio Andrea Gemme, Presidente di Fincantieri Infrastructure – siamo molto soddisfatti di aver ottenuto questa importante commessa. La realizzazione di quest’opera rappresenterà un passo significativo per lo sviluppo futuro del Porto di Marghera e di Venezia. Il gruppo di lavoro è composto da professionisti altamente qualificati e con una vasta esperienza nel settore. L’obiettivo finale è non solo rispettare le scadenze, ma anche assicurare che l’opera risponda agli standard più elevati di qualità e sicurezza. Siamo consapevoli dell’impatto positivo che questo progetto avrà sull’economia locale e sull’attrattiva internazionale del Porto di Marghera. Per questo motivo mettiamo a disposizione tutto il nostro impegno, le competenze tecniche e le risorse necessarie per contribuire al successo di questa iniziativa strategica”.


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