Da tempo abbiamo la consapevolezza dei danni che la società moderna sta causando all’ ambiente a causa dell’inevitabile utilizzo di combustibili fossili. Tale consapevolezza ha messo in moto già da diversi decenni la ricerca di soluzioni tecniche e comportamentali tendenti alla riduzione dell’inquinamento. Gli studi successivi hanno messo in evidenza che senza una drastica riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili che per loro natura contengono carbonio (responsabile dell’effetto serra), non avremmo mai potuto creare le condizioni per ripristinare condizioni ambientali accettabili per la vita umana.
L’urgenza di trovare soluzioni alternative ai combustibili fossili ha moltiplicato gli sforzi di tutte le forze in campo, spronate da un’opinione pubblica sempre più sensibile al problema.
Per l’industria, sul territorio sono stati fatti grandi passi avanti e si continua a progredire:
- con l’eolico;
- il solare;
- lo sfruttamento del moto ondoso e delle maree.
E’ altrettanto imperativo, peraltro, fornire l’energia necessaria alle attività umane in tutte le sue forme.
I trasporti marittimi sono responsabili per 2,5 % circa delle emissioni di CO2 e, come sappiamo, movimentano 85/90 % delle materie prime e delle merci che le nazioni interscambiano. Le navi però non possono avvalersi (per il momento almeno) delle risorse naturali elencate poc’anzi.
Le misure prese in considerazione sono basate per le navi esistenti su soluzioni tecniche e comportamentali, e per quanto riguarda le nuove navi sulla ricerca e sviluppo di combustibili “carbon free”.
Navi esistenti
Il criterio adottato per adeguare le “Existing ships” è il SEEMP, acronimo di “Ship Energy Efficency Management Plan” : in questa procedura tecnica vengono presi in considerazione tutti i parametri dell’apparato motore, le caratteristiche dello scafo, delle pitture a protezione dello stesso e delle eliche, per trovare un equilibrio tra costi e benefici nel trasporto marittimo.
Tutti questi aspetti vengono presi in considerazione nella compilazione del certificato IEEC ( International Energy Efficency) , che accompagnerà la nave e che verrà rivalutato ad ogni scadenza quinquennale di Classe.
Navi nuove
Per le navi nuove viene adottato il EEDI, acronimo di “Energy Efficency Design Index”
Tale criterio progettuale prende in considerazione la nave e le sue caratteristiche nautiche che determinano il consumo di combustibile e quindi la produzione di CO2. A titolo di esempio, la differenza nei consumi e quindi nella produzione di CO2 tra una nave progettata e costruita 10 anni fa ed una nave nuova di pari portata è di circa il 50 % in meno. Anche in questo caso la nave dovrà avere il certificato IEEC e rinnovarlo ogni 5 anni.
L’utilizzo di combustibili Carbon Free andrà a beneficio della nave in quanto eliminerà il contributo (o tassa) che verrà richiesto dal prossimo anno (2024).
Non sono ancora definiti in toto i termini di questa contribuzione, ma lo saranno presto e le navi più vecchie e meno efficienti saranno di conseguenza le più penalizzate. Ciò darà una spinta notevole al ricambio generazionale della flotta mondiale con conseguente ricaduta sulla cantieristica, mercato dei noli ed innegabili opportunità di lavoro ai vari livelli professionali.
Comandante Agostino Benvegnù