In Italia 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, per 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa tutelati. Un valore inestimabile, celebrato oggi con Giornata nazionale del Mare, istituita nel 2017 per porre l’attenzione sulla necessità di protezione per le nostre acque e la biodiversità che le popola. A livello istituzionale, verrà celebrata a Gaeta nel 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum 2024, in corso di svolgimento. Intervenendo in apertura della giornata, il Ministro per le Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha dichiarato: “Il mare può diventare il nuovo motore di crescita dell’economia”. “La giornata diventa una preziosa occasione per parlare di questa straordinaria risorsa della natura, essenziale e indispensabile e per invitare tutti alla riflessione sulle cose che potevano essere fatte e non sono state fatte. Ci è voluto coraggio da parte di questo governo di centrodestra ad aprire, accendere un riflettore sul mare”.
“L’Italia – ha dichiarato in una nota il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto – è in prima linea, a livello nazionale e in tutti i consessi globali, nella difesa di un tesoro inestimabile: penso all’accordo di Montreal sulla protezione delle acque e all’intesa raggiunta nel G7 di Sapporo per fermare l’inquinamento da plastica entro il 2040. A conferma dell’impegno globale su questo tema – spiega Pichetto – il Ministero ha confermato un convinto supporto alla ratifica della Convenzione per la protezione della biodiversità al di là delle giurisdizioni nazionali e proseguirà nel forte sostegno al suo processo di ratifica”. “Tutelare il mare vuol dire fare altrettanto con le comunità che dal mare traggono il loro benessere: giornate come questa servono a portare l’attenzione su un tale patrimonio comune, che è anche dell’intera umanità – prosegue – in un Paese che dal mare trae la ragione di tanta bellezza naturale e prosperità, ma anche di cultura e modernità”. “Ora – ricorda Pichetto Fratin – la stessa Costituzione ci richiede di preservarlo per le future generazioni”.
Nell’ottica di salvaguardare l’ambiente marino e restituire un più ampio quadro conoscitivo dei fondali, va avanti l’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel progetto “MER”, attuato da ISPRA, che prevede interventi di ripristino e mappatura degli habitat, per contribuire sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri entro il 2030. La scorsa estate è inoltre diventata operativa l’Area Marina particolarmente sensibile del Mediterraneo Nord-Occidentale (PSSA), zona che ricomprende anche il Santuario dei Cetacei Pelagos, straordinario contenitore di vita, specie e habitat. Proprio ieri si è riunito il Comitato Scientifico dell’Accordo per condividere le modalità di una rapida ed efficace attivazione delle misure di salvaguardia associate alla PSSA. A breve, inoltre, sarà pubblicato il bando destinato a promuovere la realizzazione di progetti da parte dei comuni che aderiscono alla Carta di Partenariato dell’Accordo Pelagos, finanziando attività di informazione e sensibilizzazione, educazione e formazione, monitoraggio, prevenzione e cooperazione tra i firmatari.
Giornata Nazionale del Mare, Mario Mattioli rilancia il ruolo propulsivo dei cluster marittimi per promuovere la competitività dell’industria europea nella delicata
Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, in occasione della Giornata Nazionale del Mare ha affermato che “Per affrontare le sfide derivanti dai nuovi equilibri geopolitici e dal cambiamento climatico, tutti i cluster marittimi europei ambiscono alla creazione di un sistema efficace ed efficiente per lo sviluppo dell’economia blu, portando all’attenzione dei responsabili politici nazionali ed europei gli interessi del settore con un’unica voce, per arrivare a una parità di competitività marittima europea. L’importanza dei cluster marittimi come guida propulsiva per una economia blu sostenibile è ormai un fatto acquisito”.
“Per ottenere il rilancio competitivo della politica industriale europea – aggiunge Mattioli –si deve liberare il potere economico delle imprese, con l’eliminazione degli oneri amministrativi inutili. Le nostre industrie sono fondamentali per la crescita economica, la neutralità climatica e la sovranità tecnologica nel prossimo futuro e hanno bisogno di un contesto favorevole agli investimenti. E dato
che il percorso verso la decarbonizzazione è la principale sfida che le imprese devono affrontare, occorre favorire lo sviluppo delle tecnologie verdi e digitali per migliorare la competitività e la produttività europea”. “Ciò è tantopiù vero per il settore marittimo, strategico per l’Italia e l’Europa e in grado di conciliare transizione energetica e competitività”.
“È il Mare che ci unisce – conclude il Presidente della Federazione del Mare – E sono gli stakeholders pubblici e privati dell’economi blu a testimoniare l’impegno a adoperarsi concretamente per contribuire all’ambizione europea in materia climatica, di biodiversità e di transizione ecologica ed energetica”.